EM MEDJUGORJE UMA “FAÍSCA” SE ACENDEU

Enquanto minha mãe me esperava, tinha participado de uma série de exercícios espirituais junto com meu pai. Se é verdade que as crianças “absorvem” a atmosfera que se respira ainda antes de nascer, penso de poder dizer que aqueles que foram os meus primeiros exercícios ! Recebi os sacramentos de iniciação cristã na minha paróquia, e então o SENHOR trabalhava…

Por 15 anos, durante os quais estive longe de casa, levei comigo um Evangelho de bolso e comecei a me familiarizar com a Palavra de Deus. No domingo a PALAVRA DE DEUS tinha um sabor novo. Lembro que me tocou especialmente a frase “existem eunucos que se fizeram pelo reino do Céu, quem pode compreender, compreenda” (Mt 19,12). No ano seguinte (era 1984), sempre durante as férias, participei de uma peregrinação a Medjugorje e no meu coração acende uma “faísca”.  Pela primeira vez via tantas pessoas ajoelhadas por horas.

Voltei para casa com um grande desejo de oração no coração. Retornei outras vezes naquele lugar de fé [Medjugorje] e encontrava sempre novo impulso para fazer algo mais por Deus. Jesus morreu na cruz por mim ! Eu pensava: “Talvez me torne freira” mas era um pensamento ainda vago, até que um dia uma pessoa me provocou com esta pergunta: ” nunca pensou em ser consagrada ?” Respondi que SIM ” Naquele instante comecei a andar na estrada que pouco a pouco me levou ao convento.

Un pezzetto di strada era fatto, ma ora… dove andare? Non conoscevo religiose. Mi fu consigliato da un sacerdote di fare qualche esperienza: nella vita attiva e in quella contemplativa. Scelsi la seconda perché mi sentivo più portata a questo stile di vita: era quello che cercavo! Avevo sempre sentito il desiderio di fare qualcosa per gli altri e ho capito che, con una vita dedita alla preghiera, potevo essere vicina a tutti i drammi del mondo. “Parti – scrive M. Delbrêl – alla scoperta di Dio senza carta stradale, sapendo che egli è sulla via e non al termine. Non cercare di trovarlo con ricette originali, ma lasciati trovare da lui, nella povertà di una vita banale”.
A 20 anni varcai la soglia del monastero delle agostiniane di Locarno (Svizzera italiana) per scoprire Dio nel silenzio e nella preghiera, insieme alle sorelle della mia comunità. Questa è la mia storia, ma so che il “puzzle” non è ancora completo, c’è ancora tanta strada da percorrere. Ciascuno ha il suo dono da Dio, ossia la sua vocazione specifica, ma la cosa più importante, è ” la risposta che noi diamo, la dedizione totale con cui abbracciamo questa vocazione, con cui le siamo fedeli. Quello che fa la santità non è la vocazione, ma la tenacia con cui l’abbiamo vissuta.” (M.D.).
Nel nostro “villaggio globale”, dove impegnarsi per sempre suscita una certa apprensione, i cristiani devono rendere visibile nella loro esistenza la fedeltà di Dio al suo progetto di amore. Oggi, dopo 15 anni dal felice giorno della mia entrata fra le monache agostiniane di Locarno (sito web, http://www.santa-caterina.net ), ringrazio il Signore e la Madonna per il grande dono della vocazione e chiedo a Maria che altri giovani possano donare tutta la propria vita a servizio del Regno e per la gloria di Dio.
suor Sandra
Fonte: http://medjugorje.altervista.org/doc/testimonianze/suorsandra.html

https://medjugorjetuttiigiorni.blogspot.com/2014/11/a-medugorje-si-e-accesa-una-scintilla.html?m=1

 

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