“E’ vero quello che ho detto, anche se forse è stato un po’ esagerato nei toni, ma è assolutamente autentico che si possono organizzare i pellegrinaggi di preghiera a Medjugorje senza alcun problema, purché siano spirituali e non riguardino le apparizioni della Madonna ai veggenti”.
Monsignor Henryk Franciszek Hoser, arcivescovo emerito di Varsavia-Praga, parla a Il Giornale dopo il clamore suscitato dalle sue parole sul “culto di Medjugorje che è adesso autorizzato”. Dal Vaticano fanno sapere che Papa Francesco non ha dato di recente alcuna istruzione su Medjugorje ma il delegato di Bergoglio, inviato nella piccola cittadina della Bosnia-Erzegovina per “indagare” sulla situazione pastorale e per conoscere le esigenze dei fedeli, precisa oggi che “il decreto che vietava ai vescovi di organizzare i pellegrinaggi non è più attivo”.
Monsignore, ci può spiegare meglio?
Posso dire intanto che il culto mariano a Medjugorje non è assolutamente vietato, anzi! E’ sempre accessibile, perché universale. Non serve alcuna autorizzazione, insomma, per pregare la Madonna!
Lei ha detto che il vecchio decreto della Conferenza Episcopale della Jugoslavia che prima della guerra sconsigliava che i vescovi organizzassero pellegrinaggi a Medjugorje non è più in atto. E’ così?
Confermo, prima i pellegrinaggi erano una rarità e durante la guerra si era ritenuto opportuno procedere così. Quel decreto non è più attivo…
Quindi, per i pellegrinaggi come ci si deve comportare?
Bisogna fare una distinzione fondamentale: tra il culto e le apparizioni. Se un vescovo vuol organizzare un pellegrinaggio di preghiera a Medjugorje per pregare la Madonna, può farlo senza alcun problema. Ma se si tratta di pellegrinaggi organizzati per andare lì per le apparizioni, non si può, non c’è l’autorizzazione per farlo.
E perché?
Perché il problema dei veggenti non è ancora risolto. In Vaticano ci stanno lavorando. Il documento è in Segreteria di Stato e si deve aspettare. E ovviamente serve un pronunciamento del Papa che ha avuto modo di studiare molto bene la relazione fatta dalla commissione presieduta dal cardinale Ruini.
Paolo Brosio nel suo ultimo libro “Il Papa e Medjugorje”, parla ampiamente anche dei presunti veggenti e del loro rapporto turbolento con la diocesi di Mostar. Lei li ha incontrati?
Sì, per la precisione ho incontrato quattro di loro…
Come li ha trovati? Che ne pensa?
Li ho trovati bene, ma non posso parlare di questa cosa, mi scusi.
E a Medjugorje cosa ha riscontrato?
Il mio mandato chiede delle migliorie per il culto mariano e per l’azione pastorale. Devo dire che ho riscontrato un culto corretto, cristocentrico, classico. Non ho trovato aspetti strani o non conosciuti dalla Chiesa…
E i preti che arrivano lì come si comportano?
Si comportano bene devo dire, confessano moltissimo. Non è un luogo di vacanza, non ci sono circostanze tali che possano far pensare al fatto che i preti vadano lì per divertirsi.
Lei ha citato un cardinale albanese che ha benedetto i fedeli a Medjugorje dopo aver avuto l’autorizzazione del Papa…
Sì, il cardinale Ernest Simoni prima di andare lì ha chiesto esplicitamente al Santo Padre se poteva farlo e Francesco ha detto di andare assolutamente e di benedire il popolo di Dio anche da parte sua.
(Intervista pubblicata nell’edizione odierna del quotidiano Il Giornale)
Matéria original: http://stanzevaticane.tgcom24.it/2017/12/10/medjugorje-si-ai-pellegrinaggi-ma-non-per-le-apparizioni/