Letizia Centorbi
La musica, mi ha salvato la vita, mi ha fatto trovare Gesù e mi ha aperto la strada della salvezza. Dio voleva salvare la sua bambina e come una mamma ha iniziato ha spianarmi la strada, a farmi conoscere il suo amore, a darmi la forza per vivere perché da li a poco tante sofferenze si sarebbero riversate nella mia vita in aggiunta a quelle che già c’erano. Dio conosce come arrivare all’anima di una figlia e per me ha scelto la musica.
Avevo solo 6 anni quando, attraverso un uomo di Dio, che animava la celebrazione eucaristica, un canto mi tocca il cuore, (l’ho capito da grande!) Nella semplicità di una bambina espressi a Dio il desiderio di cantare come lui, proprio come lui, come Gioacchino Migliore, questo è il suo nome, per arrivare al cuore della gente, come lui arrivò al mio. Gli anni passavano e questo desiderio aumentava, quei canti continuavano a toccare il mio cuore; con la sua voce e le corde della sua chitarra toccavo il cielo; Dio aveva il suo progetto su di me! Gli anni passavano … Trasferitami in un altro paese un incontro, una ragazza, Sonia, che mi ha stravolto la vita. Il 16 luglio giorno della Madonna del Carmelo la incontrai per la prima volta. La mia solitudine a 17 anni era tanta, accumulata in tanti anni dove per circostanze famigliari ho cambiato più di una residenza e mi ritrovavo senza amici. In lei avevo trovato qualcuno che mi volesse bene, un’amicizia da costruire.
A fine luglio del 1996 si preparava per partire per Medjugorje, per il festival dei giovani. Il suo entusiasmo era contagioso e io la guardavo. Non avevo possibilità economiche per andare e un padre molto geloso che non mi avrebbe dato mai il permesso per partire, quindi non ho osato nemmeno chiedere. Al ritorno, Sonia, aveva un luce che non era di questo mondo, una luce che abbagliava, gli occhi dicevano tutta la gioia e la pace dell’anima che quel posto sa dare. Da subito iniziai a pregare, a modo mio, perché volevo recarmi anch’io li, volevo provare quella stessa gioia contagiosa. Ah, dimenticavo! Io non conoscevo nulla, nessuna preghiera a parte il padre nostro, l’Ave Maria e qualche altra giaculatoria. La messa, l’Eucaristia, la Sacra Scrittura, insomma il cardine della fede io li sconoscevo. Piano, piano attraverso il suo amore mi avvicinavo a Gesù, iniziai a leggere
qualcosa, il mio primo libro fu “Pregate, Pregate, Pregate”. Il desiderio di conoscere Gesù cresceva. Io mi sono innamorata di Lui all’età di 4 anni e mezzo quando si manifestò in maniera chiara in un sogno tanto da ricordarlo ora in età adulta come se fosse successo ieri. Passò un anno e Sonia si preparava di nuovo alla partenza per il festival dei giovani ma per me non si prospettava minimamente di partire per gli stessi problemi di prima. Don Giuseppe Riccobene, innamorato di Maria e di Medjugorje, promotore dei pellegrinaggi in Sicilia, che adesso vive tra le braccia di Dio, mi dice: Risolviamo, Letizia, la parte più facile, il biglietto è a spese mie, quando potrai me li darai (mai potuto rendere a lui il prestito). L’altro scoglio era mio padre, dovevo convincerlo e come fare? Per me era impossibile. Lui ateo, lontano dai sacramenti, dalla chiesa, da tutto ciò che era sacro (dopo 20 anni di pianti è venuto a Medjugorje e adesso è un convertito anche lui attraverso l’intervento della Regina della Pace. Lo Spirito Santo aveva pensato anche a questo. Pensai di chiamare la mia nonna paterna, che alla mia domanda se volesse venire a Medjugorje, nonostante non sapesse dove stavamo andando, mi rispose immediatamente di si.
Insomma arrivai in quella terra il 30 luglio 1997. L’aria di Medjugorje già parla di grazia, di pace. Solo chi ha fatto esperienza può capire di cosa parlo. Una valanga di emozioni, di conoscenza, di pace, di serenità tanto che non vuoi più tornare ma rimanere in quel Tabor per sempre. Li scoprii la confessione, la comunione, l’Eucaristia, la preghiera. Scoprii che Gesù è vivo e che mi amava. Per la prima volta capii che in quell’Ostia bianca c’era tutto il mio Dio. Insomma, inspiegabile scoperta di un mondo di pace che avevo soltanto iniziato a intravedere. Al ritorno la mia vita cambia definitivamente. Da li un processo di crescita. Medjugorje rimane indelebile nel mio cuore e ormai è una meta almeno annuale per attingere ad una fonte di grazia. Gesù e Maria sono sempre con me ma quel posto mi ristora l’anima, mi rinfranca, mi guarisce. Si, tante guarigioni nella mia anima, tante, tante che è difficile descrivere in poche parole. Da quella terra il titolo del mio cd “MIR MIR MIR” che significa nella lingua croata “PACE PACE PACE” dove contiene canti di adorazione, di lode, di ringraziamento e a Maria. Si, Maria porta a Gesù e fa innamorare dell’Eucaristia. Nel 2004 spinta da un sacerdote scrissi il primo testo: “REGINA DELLA PACE”, prima traccia del cd. Tutt’oggi lo ascolto e capisco che, come gli altri del resto, è stato un dono grande dal cielo. Lo tenni conservato per 14 anni nel cassetto, poche persone sapevano
dell’esistenza ma questo fu il canto che mi aprì la strada all’evangelizzazione. Sotto insistenze di varie persone che mi ascoltavano cantare , ma in particolare un mio amico – fratello, Dario Bugia, mi spingevano a produrre questi canti e allora mi misi in preghiera per capire se era volere di Dio. Il Signore mi rispose attraverso un testo evangelico, la parabola dei talenti Mt 25, 14 – 30 che non potevo tenere nascosto un talento per la paura di sbagliare e quindi affidandomi a Maria decisi di intraprendere questa avventura. Era settembre 2016 quando sulla mia strada per “caso” incontrai Corado Sillitti, nonché il produttore del cd che con entusiasmo ha iniziato con me questo lavoro. Tutto ha un solo obbiettivo. Diffondere attraverso la musica l’amore che Dio ha per noi, la sua grandezza, la sua maestà, la sua potenza. Insieme a Dio, accompagnati dalla Madre la vita cambia, si rinnova e si inizia a volare ad ali spiegate verso la vera FELICITA’
E adesso ascoltate questa canzone:
Traduzido do italiano por Gabriel Paulino – fundador do Portal Medjugorje Brasil – http://www.medjugorjebrasil.com.br
Matéria original: http://medjugorjetuttiigiorni.blogspot.com.br/2017/03/la-mia-solitudine-17-anni-mi-ha-fatto.html
Tudo o que “toca” ou abrange a área da música, por exemplo, eu adoro, porque hoje mais do que nunca, aprecio as horas de microfone que fiz em diversas rádios. Mas, o mais extraordinário, que aconteceu, conquanto tivesse sido aluna razoável na parte escrita. foi a “transposição ou transferência” que Medjugorje me deu, sem eu contar, a feitura de livros-reportagem, visto que eu cheguei a ingressar na C. Social, Informação. Mas, algo ainda falta, porque noutros países da Europa e não só o Inglês é idioma básico, assim como o Italiano. Mas, por enquanto não conheço ninguém e é preciso uma editora, que não pense só na parte material, em 1ª mão, mas pense no valor das obras, que neste momento estão “escondidas”!
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