NON ANDRO’ IN PURGATORIO
Quando mi rivolgo ai gruppi di pellegrini per esporre loro i messaggi e sopratutto le grazie che Maria dà a Medjugorje, mi diverto a fare loro questa domanda trappola: Chi fra voi pensa di andare di sicuro in purgatorio? Il risultato è catastrofico.:. Quasi tutti alzano la mano! Se questo succede alla fine del pellegrinaggio, non esito ad esprimere loro il mio pensiero, sempre sorridendo, certo: – Zero e sotto zero! Non avete capito niente del messaggio della Gospa, dovrete rimanere ancora tre giorni. – Allora utilizzo la testimonianza di Vicka; la gente si rilassa a poco a poco e abbandona volentieri i vecchi schemi impregnati di fatalismo. Alla fine della conferenza un ultimo test mostra che nessuno ha intenzione di soggiornare nel purgatorio. Finalmente!..
Ritorniamo ora al racconto di Vicka: – Dopo il paradiso la Gospa ci ha portati a vedere il purgatorio. E’ un luogo molto scuro e noi non potevamo vedere quasi niente perché c’era come un fumo grigio, molto spesso del colore della cenere. Sentivamo che c’era una quantità di gente ma non potevamo vedere i volti per via di questo fumo. Potevamo però sentire i gemiti e le grida. Sono molto numerosi e soffrono molto. Sentivamo anche delle specie di urti, come se le persone si scontrassero. La Gospa ci diceva: “Vedete come queste persone soffrono! Aspettano le vostre preghiere per poter andare in cielo.” In seguito ci ha parlato ancora del purgatorio. Quello che mi ha stupito è stato di scoprire che là c’erano persone consacrate a Dio, suore e preti. Ho chiesto alla Gospa come fosse possibile che persone consacrate si ritrovassero in purgatorio; mi ha risposto: “Queste persone si erano consacrate a Dio, ma nella loro vita non c’era amore. Ecco perché ora sono in purgatorio.” Prima di lasciare il purgatorio la Gospa ci ha molto raccomandato di “pregare ogni giorno per queste anime.”- Chiedo – Vicka hai provato anche tu le sofferenze di quelle persone come avevi provato la felicità dei beati in cielo? – Al momento la Gospa ci ha dato una forza speciale, una grazia per sopportare di essere laggiù. Senza questa forza non l’avremmo potuto sopportare perché una cosa è pensare al purgatorio e un’altra cosa è vederlo! Oggi provo una grande tristezza quando penso a quelle anime che soffrono e prego per loro, perché certamente vorremmo che andassero tutte in cielo. Ma al momento abbiamo sentito questa forza che non è della terra. Era una cosa speciale per la circostanza.
Così la visita al purgatorio si può riassumere in poche parole, ma c’è l’essenziale. In seguito la Madonna ha ricordato questa realtà in quattro messaggi (1) che non soltanto confermano l’insegnamento della Chiesa ma anche le testimonianze di alcuni mistici canonizzati, che hanno fatto un’esperienza simile a quella di Vicka e Jakov Tra il 1981 e il 1984 alle richieste dei veggenti sulla sorte di questo o quel defunto, la Gospa rispondeva a volte: “E’ con me.” oppure. “Bisogna pregare per lui.” In questo modo Jakov ebbe la gioia di sapere il 5 Settembre 1983 che la sua mamma era già in cielo, ed era morta quel giorno. – Vicka, secondo te, cosa c’era di così buono nella vita di Jaka perché sia andata così in fretta in cielo? – Ho chiesto. – E’ molto semplice! Faceva tutte le piccole cose della giornata con amore, con tutto il cuore! Dio ha affidato ad ognuno un compito. Tu scrivi dei libri e io parlo ai pellegrini… Bisogna fare tutto con il cuore, è molto importante! Dio non chiede che si prenda una montagna e la si sposti altrove. Le piccole cose di ogni giorno, sono grandi per Lui. Molte persone complicano le cose… no Jaka non ha fatto niente di straordinario. a Dio ha visto il suo gran cuore! – Su esplicita richiesta della Madonna, nel 1984, il “tempo delle domande private” è terminato. Tuttavia, durante la guerra recente, ho potuto capire in qualche modo, da certe conversazioni con Vicka che la Gospa le dava delle indicazioni su questo o quel soldato croato della regione, morto al fronte o considerato disperso. A quell’epoca i pellegrini erano poco numerosi e Vicka passava molto tempo a consolare le famiglie colpite dalla guerra. Una sera mi disse: “Molti dei nostri uomini sono scomparsi. Durante l’apparizione “se ne è parlato molto” e ora devo andare subito a visitare le loro famiglie… Capisci, aspettano in grande angoscia” Non ho voluto chiedere di più a Vicka ma queste semplici parole la dicevano lunga. Per noi che siamo sulla terra, sapere se questo o quello dei nostri parenti è ancora al purgatorio o già in cielo non è la cosa più importante. La cosa più importante è di renderci conto di quale tesoro ci offra la Gospa su un piatto d’argento, con la sua scuola d’amore a Medjugorje. Colui che entra alla Sua scuola non farà purgatorio! Non se ne parla nemmeno! La nostra decisione di diventare santi corrisponde in pieno ai disegni di Dio sulla nostra vita, non è orgoglio come ho spesso sentito dire. (Allora la piccola Teresa di Lisieux, la beata Faustina e il santo Curato d’Ars sarebbero stati degli orgogliosi!) La Gospa ha riempito i suoi messaggi di mezzi sicuri per andare diritto in cielo e colui che li vive sente già in sè la gioia del cielo, non la gioia che proviene dalla soddisfazione umana quando tutto va bene, ma la gioia tutta divina che rimane anche nelle prove. Mi piace citare queste parole di Maria a Jelena Vasilj nel 1986: “Se vi abbandonate a me, non vi accorgerete del passaggio da questa all’altra vita. Incomincerete a vivere la vita del cielo sulla terra.” Ma il nostro viaggio con Vicka non è finito…
fonte: http://medjugorje.altervista.org/doc/purgatorio//33-nonandro.php
http://medjugorjetuttiigiorni.blogspot.com.br/2014/10/la-gospa-ci-ha-portati-vedere-il.html?m=1