A SURPRESA DE UMA MÃE EM MEDJUGORJE

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E’ una storia vera che desidero testimoniare; forse è un pò lunga da leggere, ma ne vale la pena.
Una giovane mamma (45 anni) venne a Medjugorje per la prima volta nel pellegrinaggio dell’Immacolata del 2012. Mi ha raccontato, in pullman, di notte, nel silenzio e nel pianto, che il 1° novembre dello stesso anno (poco più di un mese prima del pellegrinaggio) che i suoi due figli, una ragazzina di 20 anni che era alla guida e un bambino di 12, sono stati tamponati da un tir che li ha fatti sbalzare fuori dall’auto, uccidendoli entrambi all’istante. Le ho chiesto “…E adesso vieni a Medjugorje, perché?”. Risposta: “Io non credo in Dio, non credo in niente, non so nemmeno una preghiera, ma, come madre…mi rifiuto di pensare che sia finito tutto così, – Perché, non può essere finito tutto, così -”. Era stata consigliata dalla sorella a venire a Medjugorje.

Abbiamo avuto la grazia di assistere all’Apparizione della Regina della Pace nella sala di Marija. Io non so perché, ma ho voluto che questa Mamma, Claudia, si sedesse nella sedia vicino al corridoio centrale, dove c’era più spazio. Ad un certo punto, in attesa dell’Apparizione, mi dice sottovoce “Mamma mia, ma che profumo, ma chi è che mette un profumo così intenso?”. E io, di rimando “E’ un profumo di rose o di viole?” – “Ma è di rose, ma non senti che roba? Però che strano, non mi da fastidio, anzi! Ma tu non lo senti? E’ impossibile!”. Le dico “No, non lo sento. Credo sia un segno per te. Capita che la Madonna si manifesti così, ma non a tutti”. La donna mi guarda, seria, con quell’espressione come per dirmi – Ma ti senti bene? Eppure non credo che tu, in questo momento, mi stia prendendo in giro”. Era molto seria. Si mise in ginocchi, come tutti, in silenzio e, a testa in giù, aggiunse sottovoce “Che profumo, che profumo, mamma mia che profumo”. La voce di Marija veggente si “spegne” arriva la Madonna e, contemporaneamente, d’un colpo la mia pellegrina, Claudia, atea, che non sapeva una preghiera, cade nel “Riposo nello Spirito”. La “sistemo” un po’ per farla sentire comoda in quel provvidenziale corridoio centrale dove c’era spazio. Il volto di quella Mamma, atea e che non conosceva alcuna preghiera, era sereno e rilassato; gli occhi socchiusi, il colorito roseo. Terminata quell’estasi spirituale, mi abbraccia esplodendo in un raccolto e silenzioso pianto di gioia. Invito alcuni pellegrini “esperti” di tenere lontano i curiosi. La mia pellegrina non parla, ma è serena. Prima di uscire mi guida, tenendomi la mano, davanti alla statua della Madonna dove era avvenuta l’apparizione. Le due donne, Claudia e Maria, si guardano….Poi, Mamma Claudia, con pacatissima serenità mi dice “Ho visto tanta luce; il profumo che sentivo prima non mi ha mai lasciato. Ho visto i miei bambini, bellissimi, molto più belli, luminosi e pieni di gioia. Non so spiegare bene quello che ho vissuto, ma sono certa che non era un sogno.

Dovevo essere in Paradiso. Quanta Pace, che Pace, che Luce: ho ritrovato i miei figli, adesso so dove sono, sono vivi, sono tanto belli”. Sono accaduti altri segni, ma diventerebbe lungo raccontarli. Ci tengo raccontare il ritorno. Sulla via del rientro in Italia, di notte, appena entrati in Croazia, quando si spengono le luci del pullman e si cerca di riposare, mi ritrovo Claudia affianco a me. Mi dice sottovoce “Virgilio, mi insegni il Rosario? Perché quando pregate il Rosario, mi sento bene, ma io non sono capace, non lo conosco”. Le apro il libro in dotazione “ Preghiamo con Padre Jozo” e spiego quanto le serve sapere. Le regalo anche una corona che avevo acquistato proprio per lei: aspettavo l’occasione giusta; era una corona molto bella, con i grani grossi e bianchi, ma hsoprattutto l’aveva benedetta la Madonna durante l’apparizione. Il giorno seguente, preghiamo il Rosario e Claudia esce per pregare una decina.

 

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